domenica 21 febbraio 2016

PREGHIERA A GESU'


Nel 1996 una Signora di La Spezia, che abita in località Montepertico si reca in pellegrinaggio in Terrasanta.
Mentre il suo gruppo visitava i luoghi santi, e la guida raccontava che nel luogo dove si trovavano, Gesù assieme agli Apostoli era solito so
starvi:
In quel luogo dove ora c'erano tre cespugli, la signora decide di fare una foto.
Tornata a casa la signora fa sviluppare le foto del pellegrinaggio, ma con sua grande meraviglia quella foto ai tre cespugli era una meravigliosa grazia che il Signore le aveva concesso.



1. LA CIRCONCISIONE. 
Padre, per le mani purissime di Maria e per il Cuore Divino di Gesù, Ti offro le prime ferite, i primi dolori e il primo sangue che Egli ha versato in espiazione di tutti i giovani, quale protezione contro il primo peccato mortale, in particolare dei miei consanguinei. 
Pater, Ave.

2. LE SOFFERENZE DI GESU` SUL MONTE DEGLI ULIVI. 
Eterno Padre, per le mani purissime di Maria e per il Cuore Divino di Gesù, Ti offro le terribili sofferenze del Cuore Divino di Gesù sul Monte degli Ulivi e Ti offro ogni goccia del suo sangue in espiazione di tutti i miei peccati del cuore e di tutti quelli dell’umanità, quale protezione contro tali peccati e per la diffusione dell’Amore divino e fraterno.
Pater, Ave.

3. LA FLAGELLAZIONE DI GESU`.
Eterno Padre, per le mani purissime di Maria e per il Cuore Divino di Gesù, Ti offro i mille e mille colpi, dolori atroci e il Prezioso Sangue della Flagellazione in espiazione di tutti i miei peccati della carne e di tutti quelli dell’umanità, quale protezione contro di essi e per la salvaguardia dell’innocenza, in particolare tra i miei consanguinei.
Pater, Ave.

"† Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace.

Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen † "

4. LA CORONAZIONE DI SPINE DI GESU`.
Eterno Padre, per le mani purissime di Maria e per il Cuore Divino di Gesù, ti offro le ferite, i dolori e il Preziosissimo Sangue sceso dal Capo di Gesù quando fu coronato di spine, in espiazione dei miei peccati dello spirito e quelli di tutta l’umanità, quale protezione contro di essi e per la costruzione del Regno di Dio su questa terra.
Pater, Ave.



5. LA SALITA DI GESU` CARICO DELLA CROCE AL CALVARIO.
Eterno Padre, per le mani purissime di Maria e per il Cuore Divino di Gesù, ti offro le sofferenze patite da Gesù lungo la salita del monte Calvario e, in particolare, la Santa Piaga della Spalla e il Prezioso Sangue che da essa uscì, in espiazione dei miei e altrui peccati di ribellione alla croce, di rifiuto dei tuoi santi disegni e di ogni altro peccato della lingua, quale protezione contro di essi e per un amore autentico alla santa Croce.
Pater, Ave.

6. LA CROCIFISSIONE DI GESU`.
Eterno Padre, per le mani purissime di Maria e per il Cuore Divino di Gesù, Ti offro tuo Figlio inchiodato sulla Croce e innalzato su essa, le sue ferite alle mani e ai piedi e il Prezioso Sangue che da essa uscì per noi, i suoi terribili tormenti del Corpo e dello Spirito, la sua preziosa Morte e l’incruento suo rinnovarsi in tutte le Sante Messe celebrate sulla terra. Ti offro tutto questo in espiazione di tutte le mancanze fatte ai voti e alle regole negli ordini religiosi, in riparazione di tutti i miei e altrui peccati, per i malati e i moribondi, per i sacerdoti e per i laici, per le intenzioni del Santo Padre riguardanti la costruzione della famiglia cristiana, il rafforzamento della Fede, il nostro Paese, l’unità in Cristo fra le nazioni e all’interno della sua Chiesa, e per la Diaspora.
Pater, Ave.

7. LA FERITA DEL COSTATO DI GESU`.
Eterno Padre, accetta, per le necessità della Santa Chiesa e in espiazione dei peccati di tutta l’umanità, l’Acqua e il Sangue Preziosissimi usciti dalla ferita inflitta al Cuore Divino di Gesù e gli infiniti meriti che essi effondono. Ti supplichiamo, sii buono e misericordioso verso di noi! Sangue di Cristo, ultimo prezioso contenuto del Sacro Cuore di Gesù, purificami e purifica tutti i fratelli da ogni colpa! Acqua di Cristo, liberami da ogni pena meritata per i miei peccati e spegni le fiamme del Purgatorio per me e per tutte le anime purganti. Amen.

Pater, Ave, Gloria,
Angelo di Dio.
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O Mio Gesù, Tu sei la luce della terra, Tu sei la fiamma che tocca tutte le anime, la Tua Misericordia e il Tuo amore non conoscono limiti.

Noi non siamo degni del sacrificio che hai fatto con la Tua morte sulla croce, eppure sappiamo che il Tuo amore per noi è più grande dell’amore che abbiamo per Te;
donaci Signore il dono dell’umiltà in modo da essere meritevoli del Tuo Nuovo Regno;
riempici di Spirito Santo in modo che possiamo marciare avanti e condurre il Tuo esercito per proclamare la verità della tua Parola Santa e preparare i nostri fratelli e sorelle per la Gloria della Tua Seconda Venuta sulla terra.

Noi Ti onoriamo
noi Ti lodiamo
Ti offriamo i nostri dolori, le nostre sofferenze come dono per Te per salvare le anime.
Ti amiamo Gesù,
abbi pietà di tutti i Tuoi figli ovunque essi si trovino.
AMEN
---
"† In nomine Patris, et Filii et Spiritui Sancto. Amen

Crux Sancti Patris Benedecti,
Crux Sacra Sit Mihi Lux,
Non draco sit mihi dux,
Vade Retro Satana,
Non Suade Mihi Vana,
Sunt Mala Quae Libas,
Ipse Venena Bibas,

† In nomine Patris, et Filii et Spiritui Sancto. Amen."





giovedì 11 febbraio 2016

Quaresima 2016


IL VOLTO DELLA MISERICORDIA”
LE OPERE DI MISERICORDIA SPIRITUALI

Le opere di misericordia sono azioni caritatevoli con le quali soccorriamo il nostro prossimo nelle sue necessità corporali e spirituali. Istruire, consigliare, consolare, confortare sono opere di misericordia spirituale, come pure perdonare e sopportare con pazienza”. 
(Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2447)

Il cammino di questa quaresima ci porterà a scoprire le opere di misericordia spirituale e ad approfondirne il significato e l’importanza per la nostra vita cristiana. Ogni domenica, prendendo spunto dai Vangeli quaresimali, si affronterà un’opera diversa, con l’impegno di concretizzarla nella settimana seguente. Queste saranno le tappe:

Prima domenica: SOPPORTARE PAZIENTEMENTE LE PERSONE MOLESTE
Seconda domenica: INSEGNARE A CHI NON SA
Terza domenica: AMMONIRE I PECCATORI
Quarta domenica: PERDONARE LE OFFESE
Quinta domenica: CONSIGLIARE I DUBBIOSI
Domenica delle Palme: PREGARE DIO PER I VIVI E PER I MORTI
Domenica di Resurrezione: CONSOLARE GLI AFFLITTI






Quaresima 2016
IL VOLTO DELLA MISERICORDIA”
Prima domenica: SOPPORTARE PAZIENTEMENTE LE PERSONE MOLESTE

Molesto è qualcuno o qualcosa che provoca sofferenza, fatica, pesantezza; che provoca un lavoro extra. Come gli amici di Giobbe: «Siete tutti consolatori molesti» (Gb 16,2b). Invece di portare con lui il peso (= sopportare) degli eventi, diventano loro stessi un nuovo peso, una nuova molestia. Mentre nella lingua parlata il verbo sopportare ha assunto una colorazione negativa e piuttosto passiva (un “restare sotto” un peso che non si può evitare), nella sua etimologia greca porta con sé un significato attivo e positivo: è uno stare eretto di fronte a qualcuno o qualcosa con fermezza, un portare sopra di sé, tenendo fermo, resistendo all’urto con il coraggio della pazienza. E pazienza è la capacità anche di patire. È l’attitudine cioè di un forte di fronte al nemico, alle avversità, al dolore. Prendiamo esempio da Gesù che nel deserto della tentazione resta fedele a Dio e ancorato alla sua Parola!

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo.

La misura di questa sopportazione per il cristiano è ancora una volta l’amore: la carità che «tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (1Cor 13,7); perché, come Dio stesso, come Cristo, «non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto» (1Cor 13,5). Facciamo di questi verbi il nostro progetto di vita!




Quaresima 2016
IL VOLTO DELLA MISERICORDIA”
Seconda domenica: INSEGNARE A CHI NON SA

Due sono gli aspetti di quest’opera di misericordia. Il primo tocca l’analfabetismo, l’obbligo scolastico, il lavoro sfruttato o minorile… tutte realtà che condannano tanti uomini a un’esistenza diminuita, senza orizzonti. Educare significa “condurre fuori”, “portare alla luce” le potenzialità della vita personale, le dimensioni dello sviluppo (affettiva, sociale, intellettuale, etica, fisica) che caratterizzano tutte le età generazionali e i diversi ambienti di vita. Ma c’è anche, e soprattutto, un aspetto legato all’ignoranza religiosa, al disconoscimento delle verità della fede, che rende i cristiani incapaci di comunicare le ragioni della loro fede e della loro speranza all’uomo d’oggi. L'opera di misericordia spirituale che richiama il dramma dell’ignoranza nelle cose riguardanti la fede, purtroppo, tocca una forte percentuale delle persone del nostro tempo.

E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».

Quanti ancora oggi sono nell’ignoranza riguardo al messaggio di salvezza di Gesù! A noi il compito di portare l’annuncio del Vangelo a tutti!



Quaresima 2016
IL VOLTO DELLA MISERICORDIA”
Terza domenica: AMMONIRE I PECCATORI

Il peccato, agli occhi della fede, è la peggior disgrazia che possa capitarci. Dare una mano al fratello perché se ne liberi, significa volergli bene davvero. “Chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore – scrive l’apostolo Giacomo – salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati” (Gc 5,20). E la Lettera ai Galati: “Quando uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza” (Gal 6,1). La correzione fraterna è però iniziativa delicata e non priva di rischi. Così pregava a questo proposito sant’Ambrogio: “Ogni volta che si tratta del peccato di uno che è caduto, concedimi di provarne compassione e di non rimproverarlo altezzosamente, ma di gemere e piangere, così che mentre piango su un altro, io pianga su me stesso”.

Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”.

Quante volte Dio ha circondato con il suo amore, con la sua cura, con la zappa e il concime, con il suo sorriso e la sua speranza l’alberello della nostra vita! Così dobbiamo fare noi con coloro che sbagliano!


Quaresima 2016
IL VOLTO DELLA MISERICORDIA”
Quarta domenica: PERDONARE LE OFFESE

Gesù dice: “Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati” (Mc 11,25). A questa scuola gli apostoli insegnano: “Non rendete a nessuno male per male (Rm 12,17); anzi, “benedite coloro che vi perseguitano” (Rm 12,14). È un linguaggio che abbiamo in orecchio e non ci impressiona più. Ma la sua attuazione pratica è lontanissima dalle consuetudini umane, nelle quali dominano i risentimenti e i rancori coltivati. Una delle cause più forti del malessere sociale è data proprio dall’imperversare dell’odio e delle vendette, che innescano una catena interminabile di rappresaglie, quindi di sofferenze. Di qui l’importanza di quest’opera di misericordia che la Chiesa reca al mondo: l’incitamento a far prevalere in tutti la “cultura del perdono”.

Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. E cominciarono a far festa.

Perdonare le offese significa superare la vendetta e il risentimento. Significa anche trattare con amabilità chi ci ha offeso. Difficile? Sì, ma vale la pena provarci!


Quaresima 2016
IL VOLTO DELLA MISERICORDIA”
Quinta domenica: CONSIGLIARE I DUBBIOSI

Il consiglio verso il dubbioso è espressione di amore, condivisione e misericordia come forma e anima dell’agire cristiano. Solo così le nostre parole entrano nell’intimo della mente e chi le riceve si sente amato prima ancora che giudicato. Fuori da questo orizzonte, il rischio di dare un consiglio per mostrare la nostra superiorità è sempre all’erta. È urgente, invece, farsi carico dell’altro, diventare solidale con lui, e per paradossale che possa sembrare, dubitare e ricercare con lui. Non con l’arroganza di chi ha già raggiunto la verità, ma con la passione e il desiderio di ricercarla insieme, pur sapendo di avere ricevuto già in dono la certezza della fede. E poiché “la fede viene dall’ascolto” (Rm 10,17) è necessario che chi è chiamato a dare consiglio sappia far tesoro del silenzio. Prima di indicare la strada che un altro deve percorre è necessario che io per primo abbia fatto quel percorso perché la mia parola sia credibile e il consiglio offerto efficace.
E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

La vita di questa donna è a un bivio: continuare come prima o dare una svolta alla propria vita? La parola di Gesù è consiglio buono: la libera dal dubbio e dona nuovo slancio alla sua vita! Uno dei doni dello Spirito Santo è il dono del Consiglio: chiediamolo per la nostra vita per poterlo poi donare agli altri!


Quaresima 2016
IL VOLTO DELLA MISERICORDIA”
Domenica delle Palme: PREGARE DIO PER I VIVI E PER I MORTI

La preghiera per gli altri, vivi o defunti, viene chiamata intercessione. In latino, il verbo intercedere significa perorare la causa di qualcuno, camminare nel mezzo, pronto ad aiutare ciascuna delle due parti o ad interporsi in favore di una di esse. Nell’intercessione prendiamo su di noi i pesi di coloro per i quali preghiamo: è una preghiera che fa riferimento al progetto di Dio e permette di partecipare alla sua opera di salvezza, entrando in una specie di “paternità” con Lui. Il Beato Giovanni Paolo II scriveva: «Dio ha affidato agli uomini la loro stessa salvezza... Ha affidato a ciascuno tutti e a tutti ciascuno». Ecco ciò che costituisce il cuore dell’intercessione, che si configura finalmente come un atto d’amore.

Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli.

Il primo a pregare per noi è Gesù stesso: come possiamo noi negare al fratello in difficoltà la nostra preghiera? Viviamo la settimana santa pregando e portando nel cuore le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di oggi, proprio come ha fatto Gesù.


Pasqua 2016
IL VOLTO DELLA MISERICORDIA”
Domenica di Resurrezione: CONSOLARE GLI AFFLITTI

Esistono varie afflizioni, vari tipi di sofferenze, ma c’è un’afflizione essenziale, quella che Sant’Agostino indica con la nota espressione: “Il nostro cuore è inquieto”. Possiamo precisare: è afflitto, è sofferente. Questa afflizione essenziale consiste nella mancanza di Dio e nella brama di avere Dio. E questa afflizione essenziale può essere consolata solo dall’amore di Dio. Il nostro cuore sarà inquieto finché non troverà riposo in Dio e nel suo amore. Come il cuore della Maddalena finché non ritrova il suo Signore risorto!

Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Maria di Magdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Maria Maddalena, consolata, corre a consolare! Consolare gli afflitti diventa ora un impegno nostro: occorre consolare sia con le parole sia con la vita. Con le parole, facendo conoscere l’amore di Dio, predicando il Vangelo della Risurrezione, e con la vita, facendo sperimentare l’amore di Dio, che asciuga le lacrime degli afflitti, che risolleva chi è caduto, proprio come ha risollevato il Figlio Gesù dalla morte!

mercoledì 10 febbraio 2016

MERCOLEDI’ DELLE CENERI

di Cristina Siccardi
«Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris», ovvero: «Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai». Queste parole compaiono in Genesi 3,19 allorché Dio, dopo il peccato originale, cacciando Adamo dal giardino dell’Eden lo condanna alla fatica del lavoro e alla morte: «Con il sudore della fronte mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!». Questa frase veniva recitata il primo giorno di Quaresima, quando il sacerdote segnava la fronte dei fedeli con la cenere. Dopo la riforma liturgica, seguita al Concilio Vaticano II, la frase è stata mutata con la locuzione: «Convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15). Tradizionalmente le ceneri rituali si ricavano bruciando i rami d’ulivo benedetti la domenica delle Palme dell’anno precedente. Per il mercoledì delle ceneri è previsto il digiuno e l’astensione dalle carni, astensione che la Chiesa ha sempre richiesto per tutti i venerdì dell’anno, ma che negli ultimi decenni si limita ai venerdì del periodo quaresimale. Inizia dunque il tempo della penitenza, delle rinunce e del colore viola per la Liturgia Sacra al fine di prepararsi alla Passione e alla Morte del Salvatore, che vinse il peccato e la morte. Difficile per il cattolico contemporaneo vivere seriamente la Quaresima. Mentre per i musulmani si richiede rispetto per il loro Ramadan, per i cattolici non solo non viene dato similare rispetto, ma a molti di essi non viene neppure insegnato il reale significato della Quaresima. Il Figlio di Dio digiunò, cacciò le tentazioni di Satana e subì la Passione e la Morte esclusivamente per noi. A noi resta il compito di vivere nella grazia di Dio, per sostituire le abitudini viziose, sorte con il peccato originale, con le virtù, che si acquisiscono e si coltivano grazie ai Sacramenti, alla preghiera, alle rinunce, ai fioretti, alle penitenze e alle buone opere. Non ci sono altri sistemi. Tuttavia, mancando la Fede autentica, la Quaresima non è più periodo essenziale per la vita del credente, bensì momento di laica solidarietà, che prende le distanze dalla carità evangelica; essa, infatti, non è più correlata alla Croce e si limita a divenire un mero esercizio sociale. Insegna Sant’Agostino: «Il cristiano anche negli altri tempi dell’anno deve essere fervoroso nelle preghiere, nei digiuni e nelle elemosine. Tuttavia questo tempo solenne deve stimolare anche coloro che negli altri giorni sono pigri in queste cose. Ma anche quelli che negli altri giorni sono solleciti nel fare queste opere buone, ora le debbono compiere con più fervore. La vita che trascorriamo in questo mondo è il tempo della nostra umiltà ed è simboleggiata da questi giorni nei quali il Cristo Signore, il quale ha sofferto morendo per noi una volta per sempre, sembra che ritorni ogni anno a soffrire. Infatti ciò che è stato fatto una sola volta per sempre, perché la nostra vita si rinnovasse, lo si celebra tutti gli anni per richiamarlo alla memoria. Se pertanto dobbiamo essere umili di cuore con tutta la forza di una pietà assolutamente verace per tutto il tempo di questo nostro pellegrinaggio, durante il quale viviamo in mezzo a tentazioni: quanto più dobbiamo esserlo in questi giorni nei quali non solo, vivendo, stiamo trascorrendo questo tempo della nostra umiltà, ma lo simboleggiamo anche con un’apposita celebrazione? L’umiltà di Cristo ci ha insegnato ad essere umili: nella morte infatti si sottomise ai peccatori; la glorificazione di Cristo glorifica anche noi: con la risurrezione infatti ha preceduto i suoi fedeli. Se noi siamo morti con lui -dice l’Apostolo- vivremo pure con lui; se perseveriamo, regneremo anche insieme con lui (2 Tim. 2, 11. 12)» (Sermoni, 206, 1). Per avere la forza di vivere e sostenere le prove (le croci), senza esserne sopraffatti o, peggio, cercando di scappare da esse trovandone altre e di più pesanti, occorrono pratica e allenamento: il tempo di Quaresima è la miglior palestra per il corpo e per l’anima.
* * *
MERCOLEDI’ DELLE CENERI di Enrico Beraudo
L'origine del Mercoledì delle ceneri è da ricercare nell'antica prassi penitenziale. Originariamente il sacramento della penitenza non era celebrato secondo le modalità attuali. Il liturgista Pelagio Visentin sottolinea che l'evoluzione della disciplina penitenziale è triplice: "da una celebrazione pubblica ad una celebrazione privata; da una riconciliazione con la Chiesa, concessa una sola volta, ad una celebrazione frequente del sacramento, intesa come aiuto-rimedio nella vita del penitente; da una espiazione, previa all'assoluzione, prolungata e rigorosa, ad una soddisfazione, successiva all'assoluzione". La celebrazione delle ceneri nasce a motivo della celebrazione pubblica della penitenza, costituiva infatti il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli che sarebbero stati assolti dai loro peccati la mattina del giovedì santo. Nel tempo il gesto dell'imposizione delle ceneri si estende a tutti i fedeli e la riforma liturgica ha ritenuto opportuno conservare l'importanza di questo segno. La teologia biblica rivela un duplice significato dell'uso delle ceneri. 1 - Anzitutto sono segno della debole e fragile condizione dell'uomo. Abramo rivolgendosi a Dio dice: "Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere..." (Gen 18,27). Giobbe riconoscendo il limite profondo della propria esistenza, con senso di estrema prostrazione, afferma: "Mi ha gettato nel fango: son diventato polvere e cenere" (Gb 30,19). In tanti altri passi biblici può essere riscontrata questa dimensione precaria dell'uomo simboleggiata dalla cenere (Sap 2,3; Sir 10,9; Sir 17,27). 2 - Ma la cenere è anche il segno esterno di colui che si pente del proprio agire malvagio e decide di compiere un rinnovato cammino verso il Signore. Particolarmente noto è il testo biblico della conversione degli abitanti di Ninive a motivo della predicazione di Giona: "I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere" (Gio 3,5-9). Anche Giuditta invita invita tutto il popolo a fare penitenza affinché Dio intervenga a liberarlo: "Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore" (Gdt 4,11). La semplice ma coinvolgente liturgia del mercoledì delle ceneri conserva questo duplice significato che è esplicitato nelle formule di imposizione: "Ricordati che sei polvere, e in polvere ritornerai" e "Convertitevi, e credete al Vangelo". Adrien Nocent sottolinea che l'antica formula (Ricordati che sei polvere...) è strettamente legata al gesto di versare le ceneri, mentre la nuova formula (Convertitevi...) esprime meglio l'aspetto positivo della quaresima che con questa celebrazione ha il suo inizio. Lo stesso liturgista propone una soluzione rituale molto significativa: "Se la cosa non risultasse troppo lunga, si potrebbe unire insieme l'antica e la nuova formula che, congiuntamente, esprimerebbero certo al meglio il significato della celebrazione: "Ricordati che sei polvere e in polvere tornerai; dunque convertiti e credi al Vangelo". Il rito dell'imposizione delle ceneri, pur celebrato dopo l'omelia, sostituisce l'atto penitenziale della messa; inoltre può essere compiuto anche senza la messa attraverso questo schema celebrativo: canto di ingresso, colletta, letture proprie, omelia, imposizione delle ceneri, preghiera dei fedeli, benedizione solenne del tempo di quaresima, congedo. Le ceneri possono essere imposte in tutte le celebrazioni eucaristiche del mercoledì ma sarà opportuno indicare una celebrazione comunitaria "privilegiata" nella quale sia posta ancor più in evidenza la dimensione ecclesiale del cammino di conversione che si sta iniziando.
da: Santiebeati

lunedì 8 febbraio 2016

VITA IN SINTESI DI SUOR BAKHITA



“La mia famiglia abitava proprio nel centro dell’Africa, in un subborgo del Darfur, detto Olgrossa, vicino al monte Agilerei... Vivevo pienamente felice…
Avevo nove anni circa, quando un mattino…andai… a passeggio nei nostri campi… Ad un tratto [sbucano] da una siepe due brutti stranieri armati… Uno… estrae un grosso coltello dalla cintura, me lo punta sul fianco e con una voce imperiosa, “Se gridi, sei morta, avanti seguici!””.
Venduta a mercanti di schiavi, iniziò per Bakhita un’esistenza di privazioni, di frustate e di passaggi di padrone in padrone. Poi venne tatuata con rito crudele e tribale: 114 tagli di coltello lungo il corpo: “Mi pareva di morire ad ogni momento… Immersa in un lago di sangue, fui portata sul giaciglio, ove per più ore non seppi nulla di me… Per più di un mese [distesa] sulla stuoia… senza una pezzuola con cui asciugare l’acqua che continuamente usciva dalle piaghe semiaperte per il sale”.
Giunse finalmente la quinta ed ultima compra-vendita della giovane schiava sudanese. La acquistò un agente consolare italiano, Callisto Legnami. Dieci anni di orrori e umiliazioni si chiudevano. E, per la prima volta, Bakhita indossa un vestito.
“Fui davvero fortunata; perché il nuovo padrone era assai buono e prese a volermi bene tanto”. Trascorrono più di due anni. L’incalzante rivoluzione mahdista fa decidere il funzionario italiano di lasciare Khartoum e tornare in patria. Allora “osai pregarlo di condurmi in Italia con sé”. Bakhita raggiunge la sconosciuta Italia, dove il console la regalerà ad una coppia di amici di Mirano Veneto e per tre anni diventerà la bambinaia di loro figlia, Alice.
Ed ecco l’incontro con Cristo. La mamma di Alice, Maria Turina Michieli, decide di mandare figlia e bambinaia in collegio dovendo raggiungere l’Africa per un certo periodo di tempo. La giovane viene ospitata nel Catecumenato diretto dalle Suore Canossiane di Venezia (1888). “Circa nove mesi dopo, la signora Turina venne a reclamare i suoi diritti su di me. Io mi rifiutai di seguirla in Africa… Ella montò sulle furie”. Nella questione intervennero il patriarca di Venezia Domenico Agostini e il procuratore del re, il quale “mandò a dire che, essendo io in Italia, dove non si fa mercato di schiavi, restavo… libera”.
Il 9 gennaio 1890 riceve dal Patriarca di Venezia il battesimo, la cresima e la comunione e le viene imposto il nome di Giuseppina, Margherita, Fortunata, che in arabo si traduce Bakhita.
Nel 1893 entra nel noviziato delle Canossiane. “Pronunciate i santi voti senza timori. Gesù vi vuole, Gesù vi ama. Voi amatelo e servitelo sempre così”, le dirà il cardinal Giuseppe Sarto, nuovo Patriarca e futuro Pio X. Nel 1896 pronuncia i voti e si avvia ad un cammino di santità. Cuoca, sacrestana e portinaia saranno le sue umili mansioni, descritte e testimoniate dal recente e ben riuscito video prodotto dalla Nova-T, dal titolo “Le due valigie, S. Giuseppina Bakhita”, con la regia di Paolo Damosso, la fotografia di Antonio Moirabito e la recitazione di Franco Giacobini e Angela Goodwin. Il titolo si rifà alle parole che Bakhita disse prima di morire: “Me ne vado, adagio adagio, verso l’eternità… Me ne vado con due valigie: una, contiene i miei peccati, l’altra, ben più pesante, i meriti infiniti di Gesù Cristo”.
Donna di preghiera e di misericordia, conquistò la gente di Schio, dove rimase per ben 45 anni. La suora di “cioccolato”, che i bambini provavano a mangiare, catturava per la sua bontà, la sua gioia, la sua fede. Già in vita la chiamano santa e alla sua morte (8 febbraio 1947), sopraggiunta a causa di una polmonite, Schio si vestì a lutto.
Aveva detto: “Se incontrassi quei negrieri che mi hanno rapita e anche quelli che mi hanno torturata, mi inginocchierei a baciare loro le mani, perché, se non fosse accaduto ciò, non sarei ora cristiana e religiosa…”.
La Chiesa la ricorda l'8 febbraio mentre nella diocesi di Milano la sua memoria si celebra il 9 febbraio


domenica 7 febbraio 2016

Una preghiera per benedire ogni famiglia e proteggerla dalle tenebre



Questa e la più potente Preghiera di Liberazione scritta e consigliata da Padre Gabriele Amorth. La si può recitare, in privato, in qualsiasi luogo, da qualsiasi persona.

Signore, Dio Onnipotente e Misericordioso, Padre, Figlio e Spirito Santo, espelli da me, dai miei amici e familiari, da coloro che possono aiutarmi economicamente e spiritualmente, e dal mondo intero, ogni influsso diabolico di qualsiasi Spirito Maligno e da ogni Anima Dannata dell’intero Inferno, che ha su di me e su di loro, per il Preziosissimo Sangue del Tuo Figlio Gesù.
Fa che il Sangue Immacolato e Redentore rompa ogni legame sul mio corpo, sulla mia mente, sul mio lavoro, su quanti potrebbero offrire un lavoro e su tutte le cose mie ed altrui e le difficoltà dell’intera vita mia ed altrui.
Oh Santissima Vergine, Maria Immacolata, oh Nove Cori Angelici, oh San Michele Arcangelo, Santi tutti del Paradiso, mi consacro e consacro loro e Vi chiedo l’Intercessione di tutte le Anime del Purgatorio!
Intercedete per noi tutti e venite presto in nostro aiuto e spezzate, da subito, le “ultime zampate” di Lucifero contro i figli della Benedetta Madre, Maria Santissima e della Santissima Trinità.
Ordino, in questo preciso istante, che ogni Demonio ed Anima Dannata non possa avere nessuna influenza su di me, sulle categorie di persone che ho menzionato e sul mondo intero, affinché tutta l’Umanità sia liberata, in questo medesimo istante.
Per la Flagellazione, la Corona di Spine, la Croce, il Sangue e la Risurrezione di Gesù Cristo, per il Dio Vero, per il Dio Santo, per il Dio che tutto può, ordino ad ogni Demonio ed Anima Dannata che non possano avere influenza alcuna su me e sul mondo intero e che si possano spezzare, una volta per tutte e per sempre, tutte le catene create, che si sono verificate, fino ad ora, su di me e sul mondo intero.
Benedite e liberate il vostro servo o serva (si dica il Nome di Battesimo) e benedite questa Immagine (si alzi verso Dio un’Immagine benedetta), che Vi presento e fate sì che questa Immagine benedetta protegga me ed il mondo intero e ci protegga dai Satanisti, dai Massoni, dai Mafiosi, dai Politici corrotti e da ogni altra Infame categoria esistente sulla terra, e nel mondo intero.
Fate sì che, nella mia casa e nelle mie cose e da ogni altra categoria e nelle cose del mondo intero, il Demonio non possa, mai e poi mai, avere più alcuna influenza, anche infinitesimale, nel Nome di Gesù Cristo, Padrone della Storia, nostro Signore e Salvatore.
Così sia.

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lunedì 1 febbraio 2016

PREGHIERE ALLO SPIRITO SANTO

I. Dono dello Spirito e fedeltà nell'accoglierlo

Padre che ci doni lo Spirito,
Tu non rifiuti mai lo Spirito Santo a coloro che te lo chiedono,
Perché tu sei il primo a desiderare che lo riceviamo. Concedici dunque questo dono che riassume e contiene tutti gli altri,
Questo dono nel quale racchiudi tutti i segreti del tuo amore, tutta la generosità dei tuoi benefici,
Questo dono che è il dono stesso del tuo cuore paterno, nel quale tu ti offri a noi,
Questo dono che ci comunica la tua vita intima per farne vivere anche noi,
Questo dono destinato a dilatare il nostro cuore fino alle dimensioni universali del tuo,
Questo dono capace di trasformarci da cima a fondo, di guarirci dalle nostre debolezze e di divinizzarci,
Questo dono della tua energia onnipotente, indispensabile per adempiere la missione che ci affidi,
Questo dono della tua felicità, nel fervore dell'amore, poiché con lo spirito viene a noi anche il dono della gioia e la gioia del dono.


Signore che effondi il tuo Spirito

Dal tuo seno sgorgano i fiumi d'acqua viva, l'effusione dello Spirito,
La gloria della tua Resurrezione è l'irradiamento dello Spirito Santo che si è impadronito di tutta la tua natura umana,
E quella della tua Ascensione, consiste nella facoltà che tu possiedi di diffondere lo Spirito Santo nell'universo per farne il tuo Regno.
Tutto il frutto del tuo sacrificio redentore sta appunto nel dono dello Spirito, che ci conferisce il perdono dei peccati e la grazia della filiazione divina.
Riempici di questo Spirito per comunicarci tutta la forza della tua santità e del tuo amore.
Fa' che esso ci penetri fino in fondo per purificarci, spiritualizzarci, infiammarci.
Per mezzo del tuo Spirito, imprimi nell'anima nostra la tua somiglianza e formaci secondo il tuo modo di pensare;, comunicaci la tua dottrina e facci vivere integralmente secondo il Vangelo.
Effondi il tuo Spirito con abbondanza, così che siamo avvolti e penetrati interamente dalla tua carità.


Spirito Santo

Contemplarti, vuol dire immergere il nostro sguardo nell'invisibile, nella profondità del mistero di Dio.
Tu non hai un volto umano come il Cristo del Vangelo né le sembianze del Padre; ma rinunciando a raffigurarti in qualche modo, noi vogliamo aderire a te con tutte le nostre forze.
Tu non hai volto perché sei il fuoco dell'amore, che unisci il volto del Padre e del Figlio, per formarne uno solo in una fusione sublime.
Tu vivi nei volti altrui, quasi fossi la loro vita più segreta, e sei tu che ci riveli il volto autentico del Salvatore come pure quello del Padre Celeste.
Tu sei un abisso di profondità, abisso inafferrabile e inesprimibile, che non può essere raffigurato con lineamenti definiti.
Tu sei il soffio che emana dal Padre e dal Figlio e viene ad animare il nostro spirito per dare la sua impronta alla nostra fisionomia spirituale.
Tu sei il respiro dell'anima nostra, la scintilla del nostro pensiero, l'impulso della nostra volontà, lo slancio del nostro amore.
Tu sei la vita divina che viene a farci vivere di Cristo, che invade il nostro essere per trasfigurarlo.
Tu sei così infinitamente superiore a noi; non risiedi in una lontananza astratta, ma nel palpito concreto della nostra esistenza.
Contemplarti vuol dire lasciarsi penetrare da questa onda d'amore che invade e afferra tutta la nostra persona umana.


Vergine Maria, tempio dello Spirito Santo

Tu hai saputo accogliere lo Spirito Santo con animo aperto;
Lo hai accolto con la fede, credendo alla sua azione meravigliosa nel tuo seno;
Lo hai accolto abbandonandogli tutto il tuo essere, affi­dandoti alla potenza del suo amore;
Lo hai accolto collaborando attivamente con lui nell'a­more dell'Incarnazione redentrice;
Non hai cessato mai di accoglierlo durante tutta la vita, ascoltando la sua voce misteriosa, seguendo tutti i suoi suggerimenti.
Insegna anche a noi a riceverlo con la stessa disposizione di apertura.
Aiutaci ad ascoltarlo nel segreto del cuore, ad accogliere le sue ispirazioni e i suoi consigli.
Mostraci la via della docilità al suo insegnamento, e quella della cooperazione all'opera sua.
Sul tuo esempio, vorremmo anche noi ricevere con pienezza lo Spirito Santo e non sciupare nulla della sua venuta dentro di noi.
Ravviva il nostro desiderio di ricevere tutto quello che egli vuole darci, e comunicaci la gioia che provavi tu nel lasciare allo Spirito Santo la libertà di prendere tutto, di tutto invadere col suo amore.


II. Dono di Luce

Spirito di luce

Vieni ad illuminare il nostro spirito riempendolo con la tua luce divina.
Facci conoscere e comprendere tutte le cose come le conosce e le comprende Dio stesso.
Aiutaci a far nostro il punto di vista della sapienza divina in tutti i nostri apprezzamenti riguardo al mondo o alla nostra vita.
Comunicaci la infinita larghezza delle tue vedute circa il nostro destino, e fa 'passare nei limiti così angusti della nostra intelligenza la smisurata grandezza dell'intelligenza di Dio.
Aiutaci a giudicare secondo il modo divino, con quel giudizio penetrante che sa discernere la verità e la raggiunge in tutta la sua profondità.
Con la potenza della tua luce, allontana da noi le ombre della menzogna, e conservaci in una perfetta rettitudine di pensiero.
Non permettere mai che ci lasciamo fuorviare dalle illusioni che accarezzano il nostro amor proprio, e stabilisci in noi quel distacco che ci faccia amare tutta la nostra luminosità.
Strappaci alle passioni che oscurano, alla pericolosa ten­denza di mascherare la realtà, e impegnaci in un'adesione totale a Colui che è la luce.
Rendici tutti trasparenti a questa luce, pronti ad accogliere tutto ciò che ci insegni da parte di Gesù.


Spirito di verità

Forma in noi un'anima innamorata della verità. di tutta la verità, della verità infinita.
Donaci l'amore alla verità oggettiva, e preservaci dalla tentazione di accaparrarla, di riformarla a nostro talento. Ispiraci il rispetto per la verità, la sollecitudine di custo­dirla in tutta la sua purezza, nella sua integrità.
Rendici appassionati della verità, disposti a fare qualunque sforzo per cercarla e raggiungerla.
Abbatti in noi tutte le muraglie che ci costruiamo istinti­vamente e che rischiano di nasconderci il vero.
Difendici da tutte le rivendicazioni dell'amor proprio che fanno ostacolo alla nostra adesione alla verità.
Fa' che abbiamo sempre il coraggio di preferire la verità ai nostri gusti personali, alle nostre idee preconcette, ai nostri desideri più nascosti.
Donaci una intelligenza disposta ad aprirsi largamente, ad accogliere la verità e farla nostra con gioia.
Aumenta il nostro zelo per diffondere la verità e renderle testimonianza.
Fa' che scopriamo l'assoluto della verità nella persona di Cristo.
Attirandoci alla verità, stringici più intimamente a Colui che ha detto: " Io sono la verità".


Spirito di illuminazione

Fammi vedere tutto ciò che desideri farmi vedere, per rendermi partecipe di tutta la luce che abita in te.
Fammi vedere ciò che da solo non riesco a vedere: le realtà invisibili che sono ben più importanti di quello che si percepisce coi sensi.
Fammi vedere ciò che non vorrei vedere, per timore delle esigenze della luce, per viltà di fronte allo sforzo e al rinnegamento.
Fammi vedere ciò che vorrei vedere: la via da seguire e le decisioni difficili da prendersi.
Fammi vedere ciò che mi illudo di sapere e che invece non conosco, soprattutto la verità di Dio e la verità di Cristo. Fammi vedere ciò che dovrei vedere e che i miei pregiudizi mi impediscono di scoprire: la verità delle mie debolezze e delle mie colpe.
Fammi vedere ciò che potrei vedere e che finora non ho notato: le ingiustizie a cui passo accanto come un cieco. Fammi vedere fino in fondo ciò che appena comincio ad intravedere, specialmente questa divina bontà che non arriverò mai a scrutare in tutte le sue dimensioni.
Fammi vedere ciò che tu vedi: la bellezza del mio destino, la grandezza dell'universo e l'immensità di Dio.


Spirito di dolce splendore

Illuminaci con lo splendore dolce e umile dell'amore, così che la soavità insinuante della tua chiarezza impregni intimamente il nostro spirito,
E penetri fin nell'intimo i nostri pensieri facendoci sentire tutta l'attrattiva del pensiero divino.
Poiché il tuo splendore è soave, fa' che introduca in noi con la conoscenza la pace,
Ci faccia riposare nella gioia: la gioia degli occhi che bevono l'irradiamento della tua luce.
Ci porti a comprendere ciò che non vogliamo ammettere e poi ad ammettere quel che abbiamo compreso meglio.
Possa il tuo splendore vincere le ribellioni del nostro spirito, domare le opposizioni che nascono dalle nostre passioni e dai nostri egoismi.
Fa 'che ci disponga ad accogliere tutto il tuo insegnamento e ad amare la tua dottrina,
Che ci spinga ad agire sull'itinerario tracciato da te, a vivere nella sincerità e nell'autenticità.
Con l'incanto soave della tua luce afferra il nostro cuore e la nostra intelligenza così che sappiano aderire alla verità.


Spirito di discernimento

Tu che con la tua luce inesorabile distingui la verità dall'errore, aiutaci a discernere il vero.
Dissipa le nostre illusioni e non permettere che ci lascia­mo sedurre da apparenze ingannatrici: mostraci la realtà. Liberaci da ogni falsità, sia verso gli altri che verso noi stessi.
Insegnaci a scoprire le tentazioni appena si presentano e a smascherare la loro falsa e vana seduzione.
Facci riconoscere il linguaggio autentico di Dio nel fon­do dell'anima nostra e aiutaci a distinguerlo da ogni altra voce. Mostraci la volontà divina in tutte le circostanze della nostra vita, così che possiamo prendere le giuste decisioni.
Aiutaci a cogliere negli avvenimenti i segni di Dio, gli inviti che ci rivolge, gli insegnamenti che vuole inculcarci. Rendici atti a percepire i tuoi suggerimenti, per non perdere nessuna delle tue ispirazioni.
Concedici quella perspicacia soprannaturale che ci faccia scoprire le esigenze della carità e comprendere tutto ciò che richiede un amore generoso.
Ma soprattutto eleva il nostro sguardo perché possa discernere Dio stesso, là dove egli ci si rende presente, ovunque la sua azione ci raggiunge e ci tocca.

Spirito di rivelazione

Tu che hai voluto istruirci per mezzo della S. Scrittura suscita e sviluppa in noi il desiderio di studiarla e di approfondirla.
Tu che hai ispirato la redazione dei Libri Santi, insegnaci ad accostarci ad essi e a leggerli secondo la tua visione divina, e a collegarci così con la misteriosa scaturigine della tua ispirazione.
Tu che hai pazientemente guidato gli autori nel loro lavoro di composizione, che hai umilmente rispettato la loro personalità di scrittori, sostieni ora la nostra pazienza nello scrutare la lettera del testo e la nostra umiltà nel raccogliere tutto lo sforzo di pensiero umano che esso contiene.
Tu che hai nascosto in questi scritti un senso superiore, aiutaci a percepirlo, facendoci scoprire l'ampiezza infinita della tua dottrina, facendoci passare dalla lettera allo spirito.
Tu che hai raccolto a poco a poco lungo i secoli in opere diverse i lineamenti più caratteristici della persona di Cristo, fa' che scopriamo in esse il volto del Salvatore, insegnaci a leggerle con lo sguardo ostinatamente fisso su di lui.
Occhi nuovi
Crea in noi degli occhi nuovi, o Spirito Santo, perché possiamo vedere le realtà supreme;
occhi capaci di oltrepassare l'opacità della materia per raggiungere lo spirito;
occhi che non si lasciano incantare dalle evidenze imme­diate ma scrutano sempre al di là;
occhi che sanno rimanere nell'oscurità per scoprire un'altra luce;
avidi di alzarsi verso Dio, instancabili nel contemplarlo; occhi che si sforzano di guardare tutto con lo sguardo di Dio;
che si aprono per afferrare tutto ciò che v'è di bello e di buono nel mondo spirituale;
occhi che percepiscono con vivacità le verità della fede; occhi simili a quelli di Cristo, animati da un amore che mette in loro una forza irresistibile di penetrazione;
occhi di bimbi stupiti nello scoprire il volto ineffabile del Padre.
Il Consolatore vi insegnerà ogni cosa (Gv 14,26)

Spirito Santo, Maestro impareggiabile

Insegnaci ogni cosa, secondo la promessa fatta da Gesù ai suoi discepoli.
Non ci nascondere nulla del mistero, tu che desideri comunicarci tutto ciò che viene da Dio.
Facci conoscere tutta la dottrina del Vangelo, tutto ciò che Cristo ha avuto intenzione di rivelarci.
Insegnaci il grandioso piano di Dio sull'universo e l'o­pera compiuta per conferire all'umanità il più alto destino. Mostraci il posto particolare che il Padre ci ha riservato nella creazione.
Non ti stancare di istruirci, perché noi non arriviamo mai a comprendere fino in fondo quanto ci insegni e ancor più stentiamo a metterlo in pratica.
Insegnaci le meraviglie dell'amore divino e dacci la grazia di ammirarle nel più profondo dell'anima nostra.
Svelaci tutti i tesori che hai racchiusi nella S. Scrittura perché diventino la nostra ricchezza.
Insegnaci quali devono essere i principi della nostra condotta e l'applicazione che dobbiamo fame alle più umili circostanze della nostra vita.
Accompagnaci in ogni istante col tuo insegnamento affinché la nostra via sia sempre illuminata dalla tua luce.

Spirito Santo, nostra guida

Guida intima, tu non ci mostri solo all'esterno la volontà divina, ma la traduci per noi in una illuminazione interiore: aiutaci, dunque, ad accogliere pienamente la tua direzione.
Guida sempre vigile, tu ci ispiri ad ogni istante ciò che dobbiamo pensare o fare: insegnaci a rispondere docilmente e lietamente alle tue suggestioni.
Guida chiaroveggente, tu ci conduci secondo il piano grandioso di Dio, ed organizzi tutte le circostanze della nostra esistenza in funzione di questi vari orizzonti: fa' che accettiamo di essere superati dalla tua sapienza così da seguire semplicemente la via tracciata da te.
Guida sicura ed infallibile, tu non puoi cadere in errore e ci impegni sempre su di un cammino ideale: eccita dunque la nostra confidenza perché si abbandoni tranquillamente al tuo indirizzo.
Guida benevola, tu tieni conto delle nostre debolezze e ci aiuti a riparare tutte le nostre malefatte: aiutaci anche a riprendere coraggio in tutti i nostri insuccessi, appoggiandoci sulla tua sollecitudine piena di amore.
Guida rispettosa della nostra personalità, tu vuoi stimo­lare e sviluppare tutte le nostre qualità personali, perciò fai continuamente appello alla nostra libertà e al senso della nostra responsabilità, ebbene: rendici più degni della fiducia che ci dimostri.
Guida audace, tu desideri per noi una vita vissuta con magnanimità, proporzionata al piano divino: rendici partecipi di questa tua audacia per sviluppare tutto il divino che c'è in noi.


III. Dono dell'amore 

Spirito di desiderio

Tu sei il desiderio d'amore che unisce il Padre e il Figlio: oh! riempi anche noi di un desiderio che esprima l'amore più puro.
Ispiraci i desideri più elevati e preservaci da quelli che avviliscono.
Bandisci dal nostro cuore ogni desiderio egoista, qualsiasi avida ricerca della propria soddisfazione.
Aiutaci a desiderare il Salvatore con un desiderio tale che trascini tutto il nostro essere infiammando tutta la nostra vita. Fa' che desideriamo il bene del Regno di Dio anziché il possesso dei beni terreni.
Donaci di desiderare il progresso spirituale della umanità, grazie all'abbondanza dei tuoi doni;
l'espansione della Chiesa, la diffusione della carità di Cristo.
Dacci la grazia di desiderare, per gli altri e per noi, il bene soprannaturale promesso nelle beatitudini, quel bene che si ottiene a prezzo di gravi rinunce.
Fa 'che desideriamo tutto quello che vuoi darci e soprat­tutto l'abbraccio di Dio nell'al di là.


Spirito d'amore

Tu che sei amore in tutta la tua persona, l'Amore unico e ideale, vieni a trasformare in amore tutta la nostra vita. Donaci di amare alla maniera di Dio, il quale non mette limiti all'apertura del suo cuore, tu che ne sei il dono integrale.
Donaci di amare ad esempio di Cristo, che ha testimo­niato all'umanità una bontà mirabile offrendo per essa il sacrificio della vita.
Donaci di amare con tutta la spontaneità del nostro essere, ma insieme con tutta l'energia spirituale che ci viene da te.
Donaci di amare in maniera sincera e disinteressata, distaccandoci completamente dalle nostre ambizioni personali. Donaci di amare prodigandoci volentieri e senza attendere ricompensa, dimenticando ciò che diamo e ciò che sopportiamo.
Donaci di amare ad onta di tutte le delusioni e di tutti gli sgarbi, amare fino alla fine anche senza ricevere alcun contraccambio.
Donaci di amare con pazienza instancabile, senza irritarci dei difetti altrui e dei torti ricevuti.
Donaci di amare e di crescere sempre più nell'amore, facendoci scoprire progressivamente tutto ciò che esige quell'amore perfetto che si trova solo in te.
Donaci di trovare la nostra gioia nell'amore e di cercare la nostra vera felicità nel far contenti gli altri.


Trasportaci

Trasportaci in te, o Spirito Santo, nel soffio impetuoso del tuo amore.
Trasportaci verso orizzonti più vasti, al di là dei limiti del nostro spirito troppo meschino.
Trasportaci sollevando tutto il nostro essere umano verso le altezze della perfezione divina.
Trasportaci lontano dai nostri sogni terreni, affinché possiamo contemplare ed attuare quello che Dio sogna per noi. Trasportaci, strappandoci alle nostre abitudini e consue­tudini, per abbracciare una vita piena di slancio e di rinno­vamento.
Trasportaci, liberandoci dai nostri timori e dalle nostre esitazioni, e facci entrare nella via di una confidenza ferma ed audace.
Trasportaci nell'impeto di una generosità dilatante, di­staccandoci dalle nostre preoccupazioni egoiste.
Trasportaci perché il nostro cuore liberato da ciò che lo paralizza possa aprirsi a tutto ciò che è grande e bello. Trasportaci nell'avventura dell'espansione del regno, nella conquista spirituale dello spazio terrestre.
Trasportaci con la tua energia divina che ci fa superare gli ostacoli e ci conduce allo scopo della nostra vita.


Spirito di unità

Tu che compi l'unità del Padre e del Figlio, fa' che anche noi, come Loro e in Loro siamo uno.
Tu che esprimi l'unità della famiglia divina, vieni a ga­rantire l'unità del consorzio umano.
Accresci in tutti, ma specialmente nei cristiani, il deside­rio dell'unità, e rendi questo desiderio più efficace.
Raccogli sempre più l'umanità nell'unità della verità, mediante una migliore accettazione della Rivelazione e lo sviluppo di un'unica fede.
Riunisci gli uomini in una carità più sincera, nel rispetto scambievole e nella pratica più generosa dell'aiuto reciproco. Rinsalda in tutti la volontà di superare le contese, di evitare la violenza, i conflitti, l'oppressione o lo sfruttamento dei deboli.
Moltiplica i contatti fra coloro che sono separati da una barriera di odio o di diffidenza e favorisci la stima reciproca là dove infieriscono la denigrazione e il disprezzo.
Disponici a fare tutti gli sforzi personali in vista dell'unità; strappaci a tutti i pregiudizi malevoli e rendici sempre più aperti alla comprensione degli altri.
Aiutaci a scoprire più chiaramente le possibilità e i mezzi d'unione; muovici a stimolare i ravvicinamenti e le amicizie.
Aiutaci ad acconsentire a tutti i sacrifici necessari per una unità più profonda di pensieri e di cuori.


Spirito di riconciliazione

Mediante il tuo amore che supera ogni divisione, ristabi­lisci l'unione ovunque essa è perduta o in pericolo. Riconciliaci col Padre, offrendogli la sincera deplorazione delle nostre colpe e comunicandoci la benevolenza del suo perdono.
Donaci di percepire, in ogni riconciliazione con Dio, la gioia di ricevere un accrescimento di amore e l'invito a ricambiarlo di più.
Per mezzo di questa riconciliazione da te operata, fa sì che ogni colpa divenga occasione di progresso e di maggior generosità.
Aiutaci a riconciliarci coi fratelli appena scorgi fra noi discussioni o malintesi.
Non permettere che ci ingolfiamo nelle rivendicazioni di una suscettibilità ferita o nelle lamentele senza fine del risentimento.
Mostraci la via migliore per riallacciare rapporti di ami­cizia e offrici le occasioni favorevoli per rannodare i contatti. Ispiraci attenzioni delicate verso gli altri per poter così riparare le nostre mancanze di riguardo.
Rendici ingegnosi nel trovare motivi di accordo e di collaborazione, in maniera da dimenticare i torti ricevuti e i pretesti di discordia.
Infondi in noi una intenzione conciliante, che cerchi di trasformare in amore tutti gli urti e i dissensi che dividono l'umanità.


Spirito di pace

In te si esprime l'accordo del Padre e del Figlio, tu sei la pace divina personificata.
Vieni a renderci partecipi di questa pace essenziale, mettendoci in armonia col Cristo e col Padre.
Vieni a farci gustare la pace intima dell'accordo profondo del nostro essere con Dio, dal quale dipende l'accordo profondo con noi stessi.
Muovici a cercare questa pace con un comportamento che si sforzi di piacere al Signore in tutte le cose.
Liberaci dalle inquietudini e dalle angosce che ci turbano e ci impediscono di amare Dio con tutto il cuore.
La certezza della bontà divina e la illimitata fiducia nella sollecitudine del Padre celeste ci facciano superare ogni preoccupazione per l'avvenire così da poter vivere in una pace inalterata.
E la pace del nostro accordo con Dio ci aiuti a custodire la pace che deriva dall'unione con quelli che ci circondano.
Tu che diffondi la pace, fa di noi gli artefici della pace, spiriti concilianti e cuori generosi in tutte le iniziative della carità.
Donaci di seguire tutte le ispirazioni con le quali tu vuoi condurci sulla via della pace: pace della coscienza, pace dei rapporti sociali, pace dell'universo.
Stabilisci in noi il regno della pace, segno autentico del regno di Cristo.


Un grido

Tu, grido di amore che erompe nel mistero di Dio, trasforma la nostra esistenza di uomini in un vero grido d'amore.
In te l'amore é un grido perché è puro slancio, puro entusiasmo di donazione: rendi partecipi anche noi di tale slancio e tale entusiasmo.
Tu che hai fatto sgorgare dal cuore dei primi cristiani il grido "Abba, Padre", vieni a riprodurre questo grido in un'anima che renderai più filiale per far scaturire anche in noi la gioia di una più intima familiarità col Padre.
Tu che non conosci nè stanchezza nè disinganni nell'a­more e fai passare nel tuo grido tutta la forza divina, sostieni il nostro povero grido nei momenti di prova e di esaurimento e ridonaci la tua forza.
Tu che ci riveli le invenzioni dell'amore divino e desideri farcele ammirare, suscita in noi il grido di stupore che esse meritano.
Tu che contieni nel tuo grido la sostanza dell'essere divino, solleva anche il fondo del nostro essere e fa passare nel nostro grido il desiderio di un abbandono senza riserva.
Conserva al nostro grido d'amore il suo calore e la sua discrezione: fa che questo grido sia ascoltato non dagli uomini ma da Dio, ed esprima una offerta perenne per la salvezza del mondo.

IV. Dono dell' intimità divina

Spirito d'unione

Poiché ogni unione si compie in te e per te, uniscimi sempre più intimamente a Cristo.
Fammi aderire a lui con un amore affamato di assoluto. Insegnami a contemplarlo in un abbandono totale del mio spirito e del mio cuore.
Fammi penetrare sempre più intimamente nei pensieri e nei desideri del Salvatore.
Concentra sopra di lui tutte le mie aspirazioni, in maniera che io non viva ed operi se non per lui, col solo scopo di piacergli.
Spingimi a cercare la sua presenza, a rallegrarmi di starmene solo con lui nella preghiera.
Offrigli tutto il mio essere, con quanto v'è in me di così profondo che sfugge anche alla mia coscienza ma non già al tuo influsso divino.
Dammi di gustare l'amicizia che il Maestro ha voluto stabilire coi suoi discepoli e di approfondirla sempre più. Riconcilia con lui ciò che in me se ne è distolto e fammi riparare con un accrescimento d'amore i miei rifiuti e le mie reticenze.
Uniscimi a lui con una unione definitiva, che comporti la fusione delle persone e il loro mutuo compiacimento per tutta l'eternità.


Spirito di intimità

Tu che crei la nostra intimità con Cristo, fa' che la riceviamo in tutta la sua profondità.
Tu che ci doni il gusto di aderire al Salvatore e di contemplarlo, concedici anche di sperimentare la gioia di vivere in sua compagnia.
Tu che ci fai sentire l'attrattiva e l'incanto della personalità di Gesù, aiutaci a ricercare la sua presenza.
Fa' che aderiamo al Signore con tutta la forza della nostra volontà, sostenuta dalla tua forza divina e dalla tua volontà. Stringici a lui nell'intimo del nostro cuore perché tutta la nostra capacità di affetto, affascinata e afferrata da lui, gli sia consacrata per sempre.
Donaci di apprezzare la solitudine come un segno del desiderio che Cristo ha di averci tutti per Lui.
Stabilisci in noi uno spazio interiore, ove possiamo meglio accogliere la persona del Figlio di Dio venuto ad abitare in mezzo a noi.
Nei periodi di aridità e di oscurità, fa che gridiamo ancor più forte il nostro desiderio di intimità e crediamo più fermamente alla presenza divina che risponde al nostro appello.
Stabilisci in tutto il nostro agire un clima di intimità divina, la sensazione di un contatto continuo col Signore. Che questa intimità ci elevi al di sopra di noi stessi, ci faccia condividere le più nobili aspirazioni del Salvatore.


Spirito di contemplazione

Tu che sei nel mistero di Dio l'estasi d'amore del Padre e del Figlio, rendici partecipi di questa contemplazione suprema. Donaci di contemplare il Cristo così come lo contempla il Padre, con una compiacenza senza limiti.
Fa' che contempliamo il Padre con lo sguardo di Gesù in una disposizione di perfetta adesione e di abbandono totale. Donaci un'anima contemplativa, affamata della presenza del Signore e avida di immergersi nella sua.intimità.
E quando avremo la tentazione di lasciarci assorbire interamente dalla nostra attività, aiutaci a ritornare continua­mente a Colui che amiamo.
Sviluppa il nostro desiderio di scoprire il Cristo, di pene­trare nei più intimi segreti del suo Cuore.
Stimola in noi l'attrattiva per il deserto, per la solitudine nella quale l'amore si afferma e si esprime in piena libertà. Sostieni la perseveranza della nostra vita nascosta con Cristo in Dio e faccene assaporare tutta la gioia.
Rendici sempre più avidi di contemplare il volto divino e di lasciarci interamente dominare dallo sguardo invisibile del Signore.
Fa' che la nostra contemplazione sia impregnata dalla volontà di donare tutto a Colui che contempliamo.


Spirito di preghiera

Poiché in te l'amore è preghiera, vieni e trasfondi nei nostri cuori il tuo amore mediante lo slancio della preghiera. Rendici persuasi della necessità della preghiera, secondo la raccomandazione di Gesù ai suoi discepoli: "Vegliate e pregate".
Ispiraci il gusto, la passione di pregare così come ci ispiri il gusto e la passione di amare.
Dacci il coraggio di interrompere le nostre attività e di mettere da parte tante preoccupazioni per dedicarci all'unico necessario e per pregare.
Insegnaci a pregare, a dialogare col Signore o a rima­nercene silenziosi accanto a Lui.
Sostieni durante la nostra preghiera il movimento dello Spirito e del cuore, liberandolo da ogni altra preoccupazione per trascinarlo verso Dio.
Quando siamo nell'incapacità di pregare, aiutaci a man­tenere la nostra offerta, anzi a trasformarla nell'offerta più sincera della nostra povertà.
Poiché la nostra preghiera dev'essere espressione del­l'amore, non permettere che pensiamo troppo a noi stessi, e fa' che preghiamo per gli altri e per la Chiesa.
Fa' soprattutto che la nostra preghiera sia un dimenticare interamente noi stessi in un puro sguardo che ci immerga nel Signore.
Vieni a pregare in noi, o divino Spirito, e valorizza con la tua preghiera divina la nostra miserabile preghiera umana.


Spirito d'implorazione

Fa' scaturire dalla miseria del nostro cuore l'implorazione più ardente.
Meglio di noi, tu conosci le nostre angustie, il nostro bisogno del soccorso divino.
Poiché la tua simpatia per noi è così illimitata, fa' salire verso il cielo la tua supplica divina in modo da trasportare anche la nostra.
Implora il Padre a nome nostro; imploralo incessante­mente e supplisci così alla debolezza delle nostre implora­zioni.
Imploralo per le nostre colpe, quelle di cui ci accorgiamo e quelle di cui non abbiamo nemmeno coscienza.
Imploralo per i nostri desideri, per quelli che esprimiamo e per quelli ancora che rimangono sepolti in fondo al cuore. Imploralo per la nostra santità, per una volontà ancora troppo poco conforme al divino volere, per una libertà troppo poco abbandonata all'azione divina.
Imploralo per la nostra missione apostolica, per uno zelo sempre troppo poco ardente, poco illuminato, poco fattivo. Imploralo per il nostro amore, così ristretto e meschino, e ottienici che possa dilatarsi sulla misura della tua generosità. Con la tua implorazione che domina la nostra e la rende efficace, presenta tutta la nostra vita al Padre perché egli la trasformi interamente.

Spirito di interiorità

Tu che possiedi tutta la profondità interiore della realtà spirituale, donaci di vivere questa interiorità.
Liberaci dalla seduzione delle cose sensibili, per farci sperimentare la seduzione del mondo dello Spirito, meno appariscente, ma tanto più profonda.
Non permettere che restiamo alla superficie di noi stessi, nella leggerezza delle nostre reazioni al mondo che ci circonda e insegnaci a vivere in profondità, la nostra risposta agli inviti di Dio.
Rendi più interiore il nostro pensiero portandolo a me­ditare i misteri dell'azione divina nell'universo.
E fa' altrettanto dei nostri desideri, volgendoli verso il termine ultimo della nostra esistenza, che è l'Essere assoluto. Aiutaci a raggiungere l'intimità del nostro dialogo col Signore, facendoci prendere più viva coscienza della sua presenza dentro di noi.
Fa' che dalla nostra attività interiore scaturisca quella azione per eccellenza che consiste nell'amare.
Rendi più contemplativo il nostro amore, in guisa che sia tutto raccolto sul volto invisibile del Signore.
Scava nella profondità del nostro essere, non per rinchiu­derci in noi stessi, ma per farci accedere più intimamente all'Infinito di Dio.

Spirito di silenzio

Tu che riempi il silenzio di Dio di una pienezza di amore, instaura questa pienezza anche nel nostro silenzio.
Fa' che cerchiamo nel silenzio una adesione più tranquilla e più esclusiva al Signore.
Riserva nella nostra vita quei momenti di riposo, in cui possiamo avere l'opportunità di far silenzio soprattutto dentro di noi per ascoltare la voce divina.
Non permettere che il nostro silenzio sia un ripiegarci su noi stessi, ma mettici di fronte al Signore per intavolare un dialogo con lui.
Poiché una presenza silenziosa è un modo per esprimere l'amore, aiutaci, quando non sappiamo dir nulla a Colui che pur vogliamo amare, a fargli dono semplicemente di questa nostra impotenza.
Insegnaci a percepire, in ogni ora di silenzio, i passi del Diletto che si avvicina, e a rallegrarci della solitudine che ci permette di appartenergli.
Donaci di sperimentare sempre di più, nel silenzio, la soavità di Dio e facci penetrare sempre più avanti nella divina intimità.
Fa 'che scopriamo la ricchezza del silenzio, l'abbondanza di beni spirituali che vi nascondi, l'energia divina che tu puoi suscitare nell'anima che, vuotandosi di se stessa, si lascia riempire da te.


V. Dono della multiforme ricchezza di Dio.

Spirito di santità

Tu fai dell'anima nostra e del nostro corpo il tuo santuario, una dimora che consacri e santifichi con la tua presenza.
Tu trasformi tutto il nostro essere in dominio consacrato, possesso di Dio.
Rendi i nostri pensieri più santi, più profondamente impregnati dalla sapienza divina.
Rendi le nostre aspirazioni più sante, più vivamente orientate all'incontro con il Signore.
Santifica le nostre parole, mettendole più in armonia con le parole di Dio.
Santifica i nostri gesti, animandoli con una carità che li trasfigura.
Consacra le nostre mani e le nostre membra, inculcandoci il rispetto per un corpo che tu hai scelto come tua dimora per sempre.
Consacra il nostro cuore, affinché sia tutto invaso dall'amore divino e tutti i suoi affetti siano rivolti verso l'alto. Fa 'della nostra volontà una forza guidata unicamente da Dio e orientata verso il compimento dei suoi piani.
Fa' della nostra libertà un'offerta che impegni tutta la nostra persona a rendere omaggio al Signore.
Che tutto in noi sia un tempio nel quale tu possa trovare le tue compiacenze!

Spirito di fortezza

Venendo in noi tu vuoi comunicarci la forza divina. Donaci la fortezza morale necessaria per rispondere a tutti gli inviti;
La forza della fede, che aderisce indefettibilmente al Signore, come alla verità in persona;
La forza della speranza, che confida pienamente nella vittoria del Signore nel mondo;
La forza dell'amore, che non indietreggia di fronte ad alcun ostacolo pur di raggiungere l'Essere amato;
La forza della generosità, che non si lascia fermare dalle barriere dell'egoismo;
La forza della pazienza, che soffre senza lamentarsi e offre tutte le sue sofferenze per un bene superiore;
La forza della sincerità, che si rifiuta di mettersi al riparo dietro false apparenze e vuol agire alla luce di Dio;
La forza della purezza, che domina istinti e passioni e custodisce nell'amore il primato dello spirito;
La forza della fedeltà, che persevera attraverso tutte le lotte nel suo attaccamento al Signore.


Spirito di bellezza trascendente

Tu che ci porti nella gioia dell'amore la bellezza ineffabile e imperitura,
Donaci di desiderare le bellezze spirituali che non tra­montano e non appassiscono mai;
Aiutaci a cercare la Bellezza assoluta, quella che è nascosta in Dio e che noi dobbiamo scoprire.
Attiraci verso il Bello che non delude, ma dona realmente ciò che promette.
Liberaci dalla seduzione delle bellezze ingannatrici e rendici sensibili alla bellezza segreta del Volto di Cristo. Donaci di percepire la bellezza del Vangelo, la bellezza delle beatitudini, la bellezza di una vita interamente offerta per la salvezza dell'umanità.
Rendici sensibili alla bellezza della carità, alla grandezza dell'oblio di sè e dell'umile dedizione.
Insegnaci a riconoscere in tutti gli esseri la bellezza di cui il Padre celeste li riveste, riflesso della bellezza divina. Aiutaci a realizzare la bellezza del nostro destino, del nostro itinerario verso la casa del Padre.
Riempici della bellezza della grazia, in modo che la nostra vita possa testimoniare la bellezza che Dio vuole diffondere nel mondo.

Spirito di sconfinata apertura

Vieni ad aprire sull'infinito le porte del nostro spirito e del nostro cuore.
Aprile definitivamente e non permettere che noi tentiamo di richiuderle.
Aprile al mistero di Dio e all'immensità dell'universo. Apri il nostro intelletto agli stupendi orizzonti della divi­na sapienza.
Apri i nostri giudizi alla luce trascendente del tuo giudizio sovrano.
Apri il nostro modo di pensare perché sia pronto ad accogliere i molteplici punti di vista diversi dai nostri.
Apri la nostra simpatia alla diversità dei temperamenti e delle personalità che ci circondano.
Apri il nostro affetto a tutti quelli che sono privi eh amore, a quanti chiedono conforto.
Apri la nostra carità ai problemi del mondo, a tutti i bisogni della umanità.
Apri la nostra attività alla collaborazione con tutti coloro che si adoperano per un medesimo fine.
Apri il nostro essere, così da renderlo capace di abbrac­ciare tutta la realtà.


Spirito di gioia

Tu che personifichi la gioia esultante dell'unione del Padre col Figlio, comunica anche a noi questa divina esul­tanza.
Tu puoi far sì che abiti in noi la gioia inesauribile fino ad invadere e riempire ogni cantuccio del nostro cuore.
Fa' che viviamo in una gioia sempre attuale, perché il nostro amore raggiunga la sua consumazione e il dono di noi stessi sia senza riserva.
Trascina nella corrente della tua gioia tutta la nostra esistenza e tutta la nostra attività, perché trovino la loro piena espansione.
Rianima la nostra gioia tutte le volte che è minacciata dalle difficoltà e dalle prove; risuscitala quando sembra annientata.
Non permettere che ci lasciamo prendere dalla tristezza, ed aiutaci a reagire alla stanchezza con un accrescimento di gioia soprannaturale.
Fa' che cerchiamo sempre quella gioia profonda e sostanziale, che viene dal contatto con Dio e cresce con la sua amicizia.
Insegnaci a riconoscere i tuoi pensieri autentici dalla gioia che li accompagna e che è segno della tua presenza. Facci stabilire definitivamente in un clima di gioia, pre­ludio della gioia eterna.
Aiutaci a irradiare la tua gioia nell'umanità intera, a portare al mondo la testimonianza della Resurrezione di Cristo.


VI. Soffio di Pentecoste

Alita su noi, o Spirito Santo!

Passi il tuo alito come la brezza primaverile che fa fiorire la vita e sbocciare l'amore,
O come l'uragano che scatena una forza ignota e solleva le energie addormentate.
Passi il tuo alito nel nostro sguardo per volgerlo su orizzonti più lontani e più vasti.
E nel nostro cuore per infiammarlo di un ardore avido di irradiarsi.
Passi il tuo alito sui nostri volti tristi per farvi rifiorire il sorriso,
E sulle nostre mani stanche per rianimarle e ricondurle lietamente all'azione.
Ci sfiori il tuo alito sin dall'aurora per trascinare tutta la giornata in uno slancio generoso.
E ci sfiori all'avvicinarsi della notte per custodirci, nella tua luce e nel tuo calore.
Passi il tuo alito nel nostro spirito per farvi abbondare i pensieri fecondi e dilatanti.
Passi e rimanga in tutta la nostra vita per dilatarla e darle la tua dimensione divina!


Aiutaci ad essere anime piene di slancio

Tu che facesti sobbalzare i primi discepoli scuotendo la loro dimora col soffio potente della Pentecoste,
Fa' sobbalzare anche noi, o Spirito Santo, in un sussulto di tutta l'anima, afferrata dalla potenza divina.
Fa' sobbalzare anche noi perché possiamo, come loro, cantare le meraviglie di Dio e manifestarle con la nostra vita. Facci scattare nello slancio di una fede che dissipi tutti i dubbi e ci aiuti a superare tutte le insidie dello scetticismo e dell'errore.
Facci balzare con una fiducia audace, che misuri i propri passi non sulle nostre forze, ma su quelle del Signore. Donaci lo slancio di una carità che apra il nostro cuore a tutti e ci spinga ad aiutare in modo efficace dovunque possiamo.
Accresci in noi quella generosità che supera tutti gli ostacoli per dare agli altri nella pienezza del proprio desiderio. Soprattutto rendici pronti a servire la Chiesa, con uno zelo apostolico che arrivi alla dedizione totale.
Ottienici il dono della speranza, incentrata su di un reale ottimismo, per la diffusione del Regno e il trionfo della grazia.
Fa' che siamo pronti a prodigarci con uno slancio ardente verso il Cristo e verso il Padre, per preparare l'ultimo balzo, che dovrà farci approdare nell'eternità.
"Tutti furono ripieni di Spirito Santo" (Atti 2, 4)


Vieni a riempirci

Riempici di te, o Spirito Santo, come ti compiaci di colmare tutti coloro che si aprono alla tua venuta.
Riempici per compiere in noi una vera metamorfosi così che diventiamo uomini nuovi.
Riempici di te stesso, del dono di Dio che è plenitudine suprema.
Riempici della tua presenza, e fa del nostro essere il tuo santuario.
Riempici della tua luce così da far sorgere in noi pensieri nuovi, più elevati.
Riempici della tua vita, in modo che possiamo vivere nella nostra esistenza umana la vita divina.
Riempici del tuo amore, in guisa che tutto il nostro agire si riduca ad amare nella misura eccessiva con la quale Dio ci ama.
Riempici pienamente, in tutte le nostre facoltà e secondo tutta la capacità che abbiamo per riceverti.
Riempici incessantemente, aumentando il tuo influsso su di noi. tacendo crescere in noi la tua santità.
Riempici della tua gioia. dei tuo ardore, della tua ebbrezza, e colma tutta la Chiesa della tua unità.


Spirito inebriante

'Fu che hai inebriato di un vino spirituale la comunità della Pentecoste, infondi nei nostri cuori la stessa ebbrezza. L'ebbrezza di una trasformazione intima in cui Dio si impadronisce dell'anima,
L'ebbrezza di una espansione dell'essere e di una esplo­sione di pensiero e di azione,
L'ebbrezza della Resurrezione del Salvatore che fa trion­fare la vita divina nell'uomo,
E quella dell'amore di Cristo che fa sentire la sua influenza totalitaria su tutti i suoi discepoli.
L'ebbrezza di una riunione in cui tutti si sentono un sol cuore e un'anima sola,
L'ebbrezza di chi intraprende la conquista dell'universo per mezzo della carità,
E quella di testimoniare le meraviglie operate da Dio in mezzo all'umanità.
L'ebbrezza di essere accompagnati sicuramente ovunque e sempre dalla presenza del Signore,
L'ebbrezza di una festa nuziale che ha inizio tra le ombre terrene per trovare il suo compimento nella luce totale del cielo.


Spirito dal linguaggio di fuoco

Come nel giorno della Pentecoste, fa' piovere anche oggi sui discepoli di Cristo lingue di fuoco.
Donaci una lingua che scende dall'alto per poter parlare il linguaggio di Dio.
Una lingua che assomigli a quella del Maestro, che non ha mai parlato se non per dire la verità,
Una lingua che possa offrire il messaggio autentico del Vangelo, senza deviazioni o adulterazioni,
Una lingua che sappia esprimere in termini semplici la dottrina più elevata,
Una lingua che sia capace di rispondere alle domande imbarazzanti e di illuminare le ombre del dubbio,
Una lingua di fuoco, così ardente da comunicare la fiamma dell'amore,
Una lingua che di fronte alle miserie umane sappia trovare parole di simpatia e di conforto,
Una lingua capace di sostenere coloro che perdono il coraggio e la speranza.
Una lingua che riesca a far capire al mondo d'oggi ciò che il Verbo, la Parola per eccellenza, ha rivelato agli uomini del suo tempo.
 *  *  *  *  *  *  *

Sequenza

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto; ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo,
nel pianto, conforto. o luce beatissima, invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen.


Inno di Pentecoste

Vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato. o dolce consolatore
dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell'anima. Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola. Sii luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite,
col balsamo del tuo amore. Difendici dal nemico, reca in dono la pace,
la tua guida invincibile ci preservi dal male. Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. Sia gloria a Dio Padre
e al Figlio ch'è risorto, allo Spirito Paraclito nei secoli dei secoli. Amen.


L'ora dello Spirito Santo

(L'ora terza, ore 9 del mattino, è l'ora in cui si manifestò lo Spirito Santo a Pentecoste. È’ l'ora dello spinto santo! Dalla Liturgia delle ore proponiamo questi tre inni):

A) O Spirito Paraclito,
Uno col Padre e il Figlio, discendi a noi benigno nell'intimo dei cuori.
Voce e mente si accordino nel ritmo della lode,
il tuo fuoco ci unisca in un'anima sola.
O luce di sapienza rivelaci il mistero del Dio trino ed unico,
fonte d'eterno Amore. Amen.

B) L'ora terza risuona,
nel servizio di lode:
con cuore puro e ardente preghiamo il Dio glorioso. Venga su di noi, Signore, il dono dello Spirito,
che in quest'ora discese sulla Chiesa nascente. Si rinnovi il prodigio
di quella Pentecoste, che rivelò alle genti la luce del tuo Regno.
Sia lode al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico,
nei secoli sia gloria. Amen.

C) (Pentecoste)
È sceso il buon Pastore alla destra del Padre veglia il piccolo gregge con Maria nel Cenacolo. Dagli splendori eterni scende il Crisma profetico che consacra gli Apostoli araldi del Vangelo.
Vieni, o divino Spirito, con i tuoi santi doni e rendi i nostri cuori tempio della tua gloria. o luce di sapienza, rivelaci il mistero
del Dio trino ed unico,
fonte d'eterno amore. Amen.


PREGHIERA PER OTTENERE I SETTE DONI DELLO SPIRITO SANTO

O Signore Gesù Cristo, Tu prima di ascendere al cielo hai promesso di mandare lo Spirito Santo per completare il tuo lavoro nelle anime dei tuoi apostoli e discepoli: concedimi di ricevere lo stesso Spirito Santo così che Egli possa perfezionare nella mia anima il lavoro della tua grazia e del tuo amore;
concedimi lo Spirito di Sapienza, perché io possa disprezzare le cose transitorie di questo mondo e gustare solamente le cose che sono eterne;
concedimi lo Spirito di intelletto, per illuminare la mia mente con la luce della tua divina verità; concedimi lo Spirito di Consiglio, perché io possa sempre scegliere la via più sicura per piacere a Dio compiendo la sua volontà;
concedimi lo Spirito di Fortezza, perché io possa por­tare la mia croce con Te e possa superare con coraggio tutti gli ostacoli che si oppongono alla mia salvezza;
concedimi lo Spirito di Scienza, perché io possa conoscere Dio e me stesso e crescere in perfezione nella scienza dei Santi;
concedimi lo Spirito di Pietà, perché io possa trovare, con l'amore di un figlio, il servizio di Dio dolce e amabile; concedimi lo Spirito di Timor di Dio, perché pos­sa riempirmi di un amorevole rispetto verso Dio e possa temere in ogni modo di dispiacergli.
Ti prego dunque Signore, segnami con il sigillo dei tuoi veri discepoli e animami in tutte le cose con il tuo Spirito. Amen.


Preghiera della Cresima

(Dal rituale della Cresima. Abbiamo sempre bisogno di es­sere rafforzati nell' "uomo interiore" dai sette doni dello Spirito Santo affinché essi guariscano i nostri sette vizi capitali!)
Dio Onnipotente, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci hai rigenerato dall'acqua e dallo Spirito Santo liberandoci dal peccato,
infondi in noi il tuo Santo Spirito Paraclito: Spirito di Sapienza e di Intelletto,
Spirito di Consiglio e di Fortezza, Spirito di Scienza e di Pietà,
e riempici dello Spirito del tuo santo Timore. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera Trinitaria
(È uscita dal cuore di San Francesco d'Assisi. Notare come il Santo sottolinea le tre operazioni interiori dello Spirito Santo che purifica, illumina, infiamma).
Onnipotente, eterno
giusto e misericordioso Dio,
concedi a noi miseri di fare per tua grazia ciò che sappiamo che Tu vuoi
e di volere sempre ciò che a Te piace. E così, purificati nell'anima, interiormente illuminati
e accesi dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del Figlio tuo, il Signore nostro Gesù Cristo
e a Te, o altissimo, giungere con l'aiuto della tua sola grazia. Tu che vivi e regni glorioso nella Trinità perfetta
e nella semplice unità, o Dio Onnipotente,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.


Supplica allo Spirito Santo

(Tradotta dal croato, porta 1'imprimatur della Curia arcive­scovile di Zagabria, in data 30.6.1989. È una preghiera bellis­sima, infuocata, che chiede una nuova Pentecoste su tutta la Chiesa: "Per intercessione e sotto la guida e la protezione di Maria, la Sposa dello Spirito Santo, la Regina della Pace.")
Vieni Spirito Santo,
effondi su di noi la sorgente delle tue grazie
e suscita una nuova Pentecoste nella tua Chiesa! Scendi sui tuoi vescovi, sui sacerdoti,
sui religiosi e sulle religiose,
sui fedeli e su coloro che non credono,
sui peccatori più induriti e su ognuno di noi! Scendi su tutti i popoli del mondo,
su tutte le razze e su ogni classe e categoria di persone? Scuotici con il tuo soffio divino,
purificaci da ogni peccato
e liberaci da ogni inganno e da ogni male! Infiammaci con il tuo fuoco,
fà che bruciamo e ci consumiamo nel tuo amore! Insegnaci a capire che Dio è tutto,
tutta la nostra felicità e la nostra gioia e che solo in Lui è il nostro presente, il nostro futuro e la nostra eternità. Vieni a noi Spirito Santo e trasformaci, salvaci, riconciliaci, uniscici, consacraci! Insegnaci ad essere totalmente di Cristo, totalmente tuoi, totalmente di Dio!
Questo Te lo chiediamo per l'intercessione e sotto la guida e la protezione
della Beata Vergine Maria, la tua Sposa Immacolata, Madre di Gesù e Madre nostra, la Regina della Pace! Amen.


All'Immacolata dello Spirito Santo

O Immacolata dello Spirito Santo
per il potere che l'Eterno Padre Ti ha dato sugli Angeli
e sugli Arcangeli: mandaci schiere di Angeli con a capo San Michele Arcangelo a liberarci dal Maligno
ed a guarirci.
Vieni nel cuore di ogni uomo Vieni, Spirito Santo,
vieni, Spirito consolatore, vieni e consola
il cuore di ogni uomo
che piange lacrime di disperazione. Vieni, Spirito Santo,
vieni, Spirito della luce, vieni e libera
il cuore di ogni uomo dalle tenebre del peccato. Vieni, Spirito Santo,
vieni, Spirito di verità e di amore, vieni e ricolma
il cuore 'di ogni uomo, che senza amore e verità non può vivere.
Vieni, Spirito Santo,
vieni, Spirito della vita e della gioia, vieni e dona a ogni uomo
la piena comunione
con te, con il Padre e con il Figlio, nella vita e nella gioia eterna,
per cui è stato creato e a cui è destinato. Amen. Giovanni Paolo II (cfr. Dominum et vivificantem n. 67



NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.